Il decreto legislativo n. 231 del 2001 introduce il concetto di “responsabilità amministrativa” delle persone giuridiche e degli enti collettivi. Si prevede la responsabilità diretta degli enti per alcuni reati, elencati dal legislatore, commessi nell’interesse o a vantaggio degli enti stessi, da persone che rivestono una posizione di rappresentanza, di amministrazione o di direzione c.d “soggetti apicali”, ovvero da quanti sono sottoposti al controllo di questi ultimi (es. dipendenti, collaboratori, consulenti ecc.). Tale responsabilità si aggiunge a quella della persona fisica che ha realizzato materialmente il fatto di reato e si prevede, oltre alla pena per la persona fisica, l’applicazione di pesanti sanzioni in capo alla società.
Per espressa previsione legislativa, l’Ente non risponde della responsabilità amministrativa qualora provi di aver adottato preventivamente ed efficacemente attuato un modello di organizzazione, gestione e controllo idoneo a prevenire i reati della specie di quello verificatosi.
L’adozione di un modello organizzativo, è facoltativa, ma la sua mancata presa in carico espone l’ente, come già detto, ad una diretta responsabilità per gli illeciti commessi nel suo interesse o a suo vantaggio, colpendone direttamente il patrimonio. E’ del tutto evidente che la volontà del legislatore sia quella di premiare l’organizzazione che si preoccupi di prevenire i comportamenti illeciti e di reprimere le condotte a rischio.
Il Consiglio d’Amministrazione della Cooperativa Altri Colori ha quindi deciso di intraprendere il percorso di elaborazione del Modello 231 nell’ambito del generale dovere in capo agli amministratori di agire con diligenza organizzando in modo adeguato l’impresa gestita (art. 2392, primo e secondo comma del C.C.).
Il Presidente del CdA
Vincenzo Di Prospero
DALLA FACOLTA’ ALLA NECESSITA’ DI ADOTTARE UN MODELLO ORGANIZZATIVO 231/01
La cooperativa sociale Altri Colori si è dotata, dopo un percorso di analisi organizzativa e di risk assessment, di un Modello di Organizzazione e Gestione secondo le prescrizioni del D.Lgs. 231/2001, che oltre a rappresentare un fattore esimente per il concretizzarsi di una responsabilità amministrativa della società e di tutela anche patrimoniale della stessa, è diventata una vera e propria necessità. Le ragioni?
Oggi l’adozione di un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001 è prevista:
ORGANISMO DI VIGILANZA E SEGNALAZIONI
La cooperativa sociale Altri Colori ha nominato un organismo di vigilanza a composizione monocratica per presidiare e vigilare l’attuazione del modello organizzativo della cooperativa. L’incarico è ricoperto da un professionista autonomo ed indipendente.
L’organismo di vigilanza potrà ricevere delle segnalazioni da parte di tutti i soci, dipendenti, consulenti e in generale da tutti i “portatori d’interesse” della cooperativa all’indirizzo di posta elettronica odv@altricolori.it.
Il modulo per la segnalazione è disponibile sul sito www.altricolori.it.
L’obbligo di segnalazione grava, in genere, su tutti i dipendenti, soci, consulenti o terzi in generale che abbiano rapporti con l’organizzazione e che vengano in possesso di qualsiasi notizia relativa alla commissione, o alla ragionevole convinzione di commissione, dei reati di cui al D.Lgs. 231/2001 all’interno della cooperativa, o comunque a comportamenti non in linea con i principi e le prescrizioni del Modello, del Codice Etico e con eventuali altri regole di condotta adottate dalla Società.
L’ organismo di vigilanza valuterà le segnalazioni ricevute attraverso i canali informativi dedicati e adotterà i provvedimenti conseguenti a sua ragionevole discrezione e responsabilità, ascoltando eventualmente l’autore della segnalazione e/o il responsabile della presunta violazione Il presente SGRA231 è stato realizzato per essere applicato a tutti i processi e le sedi aziendali, a tutto il personale e/o collaboratori e, comunque, a chiunque entri in relazione con l’Organizzazione.